La Calma contro La Tempesta. Storia di una famiglia devastata da due forze contrarie.
Roberta e Carlo, hanno avuto due figlie a 3 anni di distanza: Una, la più piccola, è scatenata come un toro del Montana mentre l’altra è dolce e pacifica come la pastorella Heidi: L’alchimia tra le due ha un effetto devastante sui poveri genitori.
La piccola “toro scatenato” oltre invadere gli spazi di tutti, non è ancora indipendente nelle routine quotidiane: pipì, cacca, mangiare, lavarsi, vestirsi pur andando al secondo anno di infanzia.
La più grande “Heidi” è così remissiva con la sorella e con il mondo che piagnucola sempre in cerca di un adulto che la salvi, anche se ha capacità scolastiche altissime.
Roberta e Carlo arrivano allo studio con un bisogno importante, riportare l’equilibrio e soprattutto…. poter ritornare a dormire in santa pace la sera.
Abbiamo iniziato a lavorare su un primo difficile punto: distinguere nettamente le due figlie.
Continuando a paragonarne le tappe evolutive, gli apprendimenti e i modi di fare delle due ragazze, non sarebbero mai riuscite a spezzare questa giravolta micidiale.
Questo punto è stato il punto più critico e faticoso. Tutta la società ti porta al paragone e al confronto.
Focalizzarsi sui bisogni di ciascuna è stato il secondo punto:
“Toro scatenato” ha una infinità di cose da imparare… senza stress, ma necessita di input precisi che la portino a sentirsi sicura, capace e sopratutto non in competizione affettiva con la sorella maggiore.
A “Heidi” ho suggerito di riservare uno spazio individuale, più adatto alla sua età, con amiche e proposte un pò più elevate di quelle fatte fino ad ora per dimostrarle con i fatti tutta la stima dei suoi genitori nelle sue competenze.
Roberta e Carlo hanno preso appunti e si sono incamminati. Un pò è andata bene, poi …è arrivata la crisi.
Sembrava di aver giunto la svolta, una senza pannolino e l’altra che non piangeva più… quando i turni massacranti di lavoro di entrambi li hanno costretti a chiedere aiuto a genitori e amici per la gestione delle figlie. E questa cosa li ha fatti sentire incapaci.
Parlando insieme, abbiamo analizzato la crisi.
Roberta che per la fretta dimenticava di dare tempo alla piccola, presa dalla paura di fare tardi. Carlo che non riusciva ad essere abbastanza sveglio la sera per una partita a carte con la grande.
Quando i genitori sono iper-presi dal lavoro che li risucchia capita che si sentano inadatti, e che il loro cervello faccia credere di aver perso presa sulle neo-nate nuove abitudini.
Con grande chiarezza ho mostrato loro qualche strategia di uscita dalle situazioni che mi hanno descritto, loro si sono ripromessi di seguirle e insieme abbiamo finalmente riportato equilibrio tra Impeto e Dolcezza.
Ti chiederai, ma in pratica cosa avrà suggerito la Rigoni a Roberta e Carlo?
Giocare di anticipo la mattina e la sera con la “Toro scatenato” di famiglia sapendo che con la continuità e la perseveranza avrebbe cambiato passo. Roberta, che si occupava principalmente di quei momenti per orari di lavoro, ha accolto il bisogno della sua bambina di essere ancora un pò coccolata prima di vestirsi e partire per la scuola, o di “spengersi” per un meritato riposo serale. Invece di gridare : datti una mossa! Mi farai sempre fare tardi! …ha sostituito con “bello farci due coccole per far partire la giornata!” …stringimi forte forte!!! Ecco ora siamo pronte. Sarà una giornata divertente!
Nei pomeriggi di confusione e di invadenza sulla sorella grande, sempre un passo avanti: lasciarle pronti dei “compiti” creativi da svolgere (usando mandala book, kit per fare collane, giochi da incastro) mentre l’altra provvedeva -finalmente- ai suoi compiti didattici. Entrambe a sera avevano qualcosa da mostrare a babbo Carlo che rientrava anziché farsi trovare in crisi totale.
La grande recuperata un pò di tranquillità grazie al lavoro congiunto di Roberta e di Carlo si è sentita più libera di raccontare le sue giornate ai suoi genitori, senza la preoccupazione della piccola che aveva sempre invaso i suoi momenti.
Babbo Carlo che soffriva della mancanza di tempo con le figlie ha comprato dei piccoli giochi in scatola (suggeritigli in base ai gusti di entrambe) da tenere nello scrigno delle meraviglie di babbo. Con questa soluzione anche se stanco ha trovato una via per trascorrere del tempo con le figlie, insieme e separate.
Nel nuovo clima familiare come previsto, la piccola ha capito che non aveva più bisogno di attirare le attenzioni e una sera ha detto: Sono grande! Il pannolino non mi serve più.
Ovviamente senza più le mille preoccupazioni di prima tutti hanno ripreso a dormire, e si sa quando si riposa è più facile sostenere le fatiche quotidiane dei Jeditors.