Come può una mamma arginare il mare… di rabbia.
Ogni tanto vengono in consulenza mamme molto fiere di raccontarmi che hanno insegnato al loro bambino di otto anni cosa fare in caso di incendio, come comportarsi se mai dovessi perdersi per strada o se per qualche strana ragione gli capitasse di restare da solo sul treno mentre lei, la mamma è scesa.
Tutte cose molto utili che senza altro potrebbero salvare la vita al bambino o comunque metterlo al sicuro e farlo sentire più tranquillo…
…ma quante possibilità ci sono che una mamma si dimentichi il figlio sul treno? O che scoppi un incendio e il bambino sia affidato a se stesso senza il genitore presente e attivo che lo aiuta e lo porta via?
La mia proposta è: insegnate pure ai vostri figli quel che voi ritenete utile, ma prima di puntare a fare di loro dei bambini da prima pagina (“bambino di nove anni salva dal terremoto il gatto, la nonna e tutte le piantine di geranio della mamma”) attrezzatevi per renderlo capace di fronteggiare minacce più frequenti di un disastro aereo o un attacco missilistico russo…
Ad esempio, la capacità di gestire la rabbia e la frustrazione è uno degli insegnamenti più utili che puoi dare a tuo figlio. Sono due le cose da saper fare:
- Insegnare a LUI/LEI a gestire i momenti di rabbia
- Imparare TU a dare valore, non sottovalutare, non peggiorare e arginare la sua rabbia.
La sensazione che ha tuo figlio quando è preso dalla rabbia è quella che ha una persona che sta affogando e non sa nuotare.
Una sensazione spaventosa che ti travolge soprattutto con la consapevolezza di non sapere come fare per venirne fuori sano e salvo. E allora più va avanti più cresce, più si autoalimenta, più diventa feroce e frenetica… soprattutto se la persona che ti aspetteresti vedere correre in tuo soccorso ti ignora, si arrabbia con te, o peggio getta solo legna sul fuoco.
Quindi, cosa fare in caso di ira funesta del proprio piccolo Achille piè veloce?
Come può una mamma arginare il mare… di rabbia?
1.Per prima cosa gestisci i tuoi pensieri e non far trapelare dal tuo sguardo il “ci risiamo… un’altra scena da incredibile…” incorniciato da un “possibile che i miei figli non riescano a gestirsi come fanno tutti i loro amici???”
Perché tuo figlio è arrabbiato ma non scemo, e si accorge che tu lo stai guardando con delusione totale.
Tenendo conto che la “delusione” è il cuore della rabbia stai buttando benzina sul fuoco.
2. Quindi accoglilo, cerca di essere così Signora In Giallo da individuare cosa lo ha fatto scattare in preda alla frustrazione per poter dire: amore… capisco che stai vivendo un momento drammatico…è giusto che tu sia arrabbiato …e fregatene delle urla, l’obbiettivo è che si senta riconosciuto nel suo bisogno
Poi però sei un Eroe e devi aiutare tuo figlio a uscirne, e quindi lo “sposti” da lì e : pensiamo a delle alternative possibili?…quello che hai sentito oggi fa male e possiamo evitarlo con tattica…
3.Se continua a lamentarsi e gridare, significa che sei stata frettolosa e piena di ansia di riuscire a chiudere la partita. Sorry. Così non funziona, devi sentirti sicura che la crisi rientrerà…e così un respiro e riparti dal punto uno.
4.Poi in chiusura metti sempre un “pensiero felice” come Peter Pan ci ha insegnato, ricordagli come è riuscito in passato a gestire un momento complicato.
Molto bene, ovviamente la faccenda della rabbia dei ragazzi è più complicata in ogni suo aspetto.
Questo è solo un minuscolo prontuario di spegnimento incendi, che però sì sa, possono manifestarsi in molteplici forme, intensità e gradi di rischio nei giovani nervi di tuo figlio.
Il tema della gestione della rabbia è una delle colonne portanti del mio progetto Jeditors al quale ti invito ad entrare cliccando su questo link www.jeditors.com